Nel mondo dello spettacolo hollywoodiano, dove tensioni creative e scontri di personalità sono all'ordine del giorno, la figura di Kevin Costner sta attraversando uno dei periodi più controversi della sua lunga carriera. L'attore settantenne, vincitore di un Oscar e icona del cinema americano, si trova al centro di una serie di accuse che vanno dai comportamenti problematici sul set di "Yellowstone" fino a una causa legale per molestie sessuali. Queste vicende stanno gettando un'ombra sulla reputazione di una delle stelle più rispettate di Hollywood, sollevando interrogativi sulla sua condotta professionale e sui rapporti con colleghi e collaboratori.
Secondo fonti interne riportate da The Hollywood Reporter, l'ambiente di lavoro della popolare serie televisiva sarebbe stato teatro di scontri accesi che hanno coinvolto direttamente Costner. Il momento più critico si sarebbe verificato durante un confronto con Wes Bentley, suo collega nella serie, quando l'attore avrebbe perso le staffe dopo che Bentley si era rifiutato di abbandonare la sceneggiatura originale di Taylor Sheridan per seguire le sue indicazioni alternative.
La situazione sarebbe degenerata rapidamente, con testimoni che riferiscono di aver visto Costner "scagliarsi" contro il collega quarantasettenne. "Kevin non ha gradito quella risposta e si è avventato su di lui", ha raccontato una fonte anonima. "Non sono volati pugni, ma si sono ritrovati faccia a faccia, spingendosi e scalmanandosi fino a quando qualcuno non li ha separati".
L'episodio con Bentley rappresenterebbe soltanto la punta dell'iceberg di una serie di comportamenti che avrebbero reso sempre più difficile la collaborazione con l'attore. Kelly Reilly, che interpreta Beth Dutton nella serie, sarebbe stata vista in lacrime dopo alcuni di questi episodi, mentre altri membri del cast avrebbero espresso frustrazione per l'atteggiamento di Costner.
Esiste una lunga lista di persone a Hollywood che giurano di non voler più lavorare con Costner
Luke Grimes, altro protagonista della serie, ha ammesso in un'intervista del 2024 che l'assenza di Costner ha reso le riprese notevolmente più serene. "Per essere completamente onesti, la partenza di Kevin ha significato che anche alcuni conflitti se ne sono andati", ha dichiarato Grimes. "Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma è stata effettivamente la stagione più facile che abbiamo mai girato".
Nonostante le numerose accuse, non mancano voci che si sono levate in difesa dell'attore. Rick Nicita, che è stato il suo agente dal 2002 al 2008, ha respinto le critiche sui suoi comportamenti professionali, offrendo una prospettiva diversa sulla personalità di Costner. "La parola 'difficile' viene usata spesso", ha spiegato Nicita. "Può significare qualcuno che non esce dal suo trailer, o che non conosce le battute, o che è maleducato. Quello non è Kevin".
L'ex agente ha descritto Costner come una persona che "sapeva cosa voleva e se non lo otteneva... beh, non è mai stato un grande compromessore". Secondo Nicita, si tratta di "una ferma fiducia in se stesso e di una sicurezza che per alcuni può apparire come arroganza".
Taylor Sheridan, creatore e sceneggiatore di "Yellowstone", ha mantenuto una posizione diplomatica riguardo alle controversie con Costner, pur ammettendo la sua delusione per l'uscita dell'attore dalla serie. "Ha troncato la conclusione del suo personaggio", ha dichiarato Sheridan, spiegando come questa decisione abbia avuto un impatto negativo sulla direzione creativa dello show.
Il creatore della serie ha negato categoricamente l'esistenza di una vera e propria frattura tra loro, sostenendo che la loro collaborazione non era compromessa a livello personale. "Non ho mai avuto problemi con Kevin che lui e io non riuscissimo a risolvere al telefono", ha affermato Sheridan, attribuendo le difficoltà all'intervento dei legali che avrebbe impedito una comunicazione diretta.
Mentre Costner si concentrava sul suo progetto personale "Horizon: An American Saga", nuove controversie hanno iniziato a circondarlo. Devyn LaBella, stuntwoman protagonista del film, lo ha trascinato in una causa legale per molestie sessuali, accusandolo di averla costretta a girare una "violenta scena di stupro" senza preavviso e senza la presenza di un coordinatore per l'intimità.
L'attore ha respinto fermamente queste accuse attraverso i suoi rappresentanti legali, definendole "una palese menzogna" progettata per danneggiare la sua reputazione attraverso "dichiarazioni false e linguaggio sensazionalistico". La vicenda legale rappresenta un ulteriore capitolo in quello che si sta rivelando essere un periodo particolarmente turbolento per la carriera di una delle figure più emblematiche del cinema americano contemporaneo.
In collaborazione con CulturaPop 2025-10-09T10:15:46Z