EUROVISION 2024, ABBIAMO VISTO LE PROVE DELLA SECONDA SEMIFINALE: LA BATTUTA SULLA PIZZA, LA MINIGONNA DI NEMO, IL MUSICISTA DI JOOST VESTITO DA GALLINA

MALMÖ - Sole splendente, temperatura gradevole, c’è anche qualche coraggioso che prende il sole a petto nudo nei parchi. E’ la Malmö che non ti aspetti quella che accoglie il pubblico nella giornata di prove in vista della seconda semifinale, quella di domani, giovedì, quando vedremo sul palco anche Angelina Mango, che rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest con la canzone vincitrice all’ultimo Festival di Sanremo, La noia.

Siamo entrati, invitati insieme ad altri duemila tra giornalisti, fotografi e cameramen provenienti da tutto il mondo. Sì, perché l’Eurovision è pur sempre lo spettacolo televisivo internazionale più visto dopo i grandi eventi sportivi come Olimpiadi e Mondiali di calcio, l’attenzione è ovunque altissima.

La Malmö Arena è in una parte periferica della città, primo approdo per chi arriva con il treno dalla vicina Copenaghen, la Danimarca è dietro l’angolo. Un centro direzionale pieno di uffici, centri commerciali, edifici avveniristici. Scortati, entriamo ordinati come studenti in gita. Le prove saranno una diretta simulata, in pratica una versione asciutta di ciò che si vedrà domani sera. L’aria è dunque più rilassata, almeno per le due conduttrici Petra Mede e Malin Åkerman che, come del resto gli artisti, indossano i veri abiti di scena. Loro due però con la variante delle scarpe comode, da ginnastica, i tacchi per stasera possono attendere.

Salutano nel pubblico le delegazioni dei vari Paesi e ricevono in cambio urla e applausi di entusiasmo. Malin Åkerman chiama gli italiani: “Ci sono italiani?” dice in inglese, rispondono urla di approvazione, “sono felice di trovarvi qui”, continua in italiano, “così posso parlarvi nella vostra lingua, che ho imparato, sapete sono stato sposato, cioè sposata, scusate, con un italiano: mio marito era di Napoli, si può dire italiano anche se è di Napoli?”. Gelo. “Ma sono felice di trovarvi qui, così potete portarmi un po’ di pasta e anche di pizza napoletana, che amo ancora tantissimo”. Non lo ripeterai mica in diretta, domani, vero Malin?

Poi ecco i sedici artisti, sfilano per il loro set uno via l’altro offrendo, va detto, meno picchi di kitsch rispetto alla prima semifinale. Si porta molto l’argento e l’oro tra le cantanti, c’è un grande sfoggio di stivali a mezza gamba compresi quelli dei ballerini della spagnola Zorra, qui in veste di ospite perché già qualificata per la finale, che entrano vestiti come se dovessero partecipare a un consiglio di amministrazione poi però si strappano i blazer di dosso per rimanere in guepier inguinali e tacchi a spillo. Scherzi dell’Eurovision.

Tra le bizzarie, la minigonna dello svizzero Nemo che colpisce per le doti di equilibrista su una piattaforma rotante grande come un’antenna parabolica. Effetto caldo-freddo per l’austriaca Kaleen che, tolto il cappotto con cui arriva sul palco, perché a queste latitudini non si può mai dire, scopre gli stivali alla coscia e un body argentato. Minigonna anche per l’armena Ladaniva, decorata però con motivi etnici: insomma, modernità e tradizione, come richiesto dall’estetica Eurovision.

Nessun intoppo nelle prove, anche se l’abbiamo temuto. Il fatto è che alcune scenografie sono complesse: sia il lettone Dons che l’israeliana Eden Golan utilizzano un anello, quello di Dons è enorme e leggero ma è diviso in due parti, e i tecnici faticano non poco a separarle dall’incastro. Quello di Eden Golan dev’essere particolarmente pesante, lo portano via dopo averlo issato su carrelli con ruote.

Serata in cui tornano protagoniste le band: c’è quella di San Marino degli spagnoli Megara, anche se non mancano le stravaganze delle ballerine vestite come scheletri, mentre la cantante a un certo punto si toglie la pelliccia e scopre sulla schiena una corazza cornuta come quella di un’iguana. Meno male che la canzone c’è.

Premio Stravaganza 2024 all’olandese Joost, con spalline rinforzate tipo jeeg robot, altro che anni Ottanta. Con lui un musicista vestito da gallina ma con il cerchio di stelle simbolo dell’Europa sul petto.

Il brano di intitola Europapa, e pare che l’idea che sta dietro questa performance l’avesse promessa da bambino al padre.

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