CONCERTI, GLI USA PREPARANO UNA STRETTA ANTITRUST SUL COLOSSO LIVE NATION PER FRENARE IL CARO-BIGLIETTI

Non solo su Big Tech si posano gli occhi degli sceriffi della concorrenza negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Giustizia starebbe infatti preparando una causa contro Live Nation, colosso della promozione degli eventi e della vendita dei relativi biglietti che secondo il Wall Street Journal sarebbe presto (si parla del mese prossimo) messo nel mirino dell’Autorità.

Le solite fonti bene informate non hanno specificato i dettagli dei capi d’accusa contro la società madre di Ticketmaster (con la quale si era fusa nel 2010), quel che è certo è che si parla di sfruttamento di una posizione dominante tale da sbaragliare la concorrenza per l'acquisto di biglietti per eventi dal vivo.

Da tempo Live Nation si vede puntare il dito contro per l’aumento dei costi degli spettacoli e ci sono pressioni perché il sodalizio sia rotto. Dal 2022 il Dipartimento di Giustizia indaga sulle dimensioni e il potere raggiunto dal colosso nella filiera che va dalla promozione dei concerti, alla vendita dei biglietti e alla gestione dei locali e degli spazi per le esibizioni. Una indagine che ha accelerato i giri del motore dopo il crash di Ticketmaster durante la prevendita dei biglietti per l'"Eras Tour" di Taylor Swift, nel novembre del 2022.

Live Nation ha provato a difendersi dalle accuse anche con interventi pubblici, dicendo che i prezzi non sono fissati arbitrariamente da Ticketmaster (che ha l’80% del mercato primario dei biglietti, con accordi di esclusiva con molti stadi, arene e palazzetti) ma dagli artisti di cui si vendono gli eventi, e che la legge della domanda (alta) e dell’offerta (bassa) determina l’equilibrio al rialzo. Secondo l’azienda, poi, la maggior parte dei compensi va alle sedi degli eventi.

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