MITO COMPIE 18 ANNI ED è PRONTO A PROVOCARE

(di Bianca Maria Manfredi)

(ANSA) - MILANO, 27 MAR - "I festival devono essere audaci, provocare, dare sollecitazioni: devono essere dei moti" ed è con questa convinzione che il compositore Giorgio Battistelli, nel suo primo anno da direttore artistico di MiTo, ha scelto i 'moti' come tema del festival che dal 6 al 22 settembre unisce Milano e Torino.

Moti intesi non solo come movimenti sussultori, ma anche come "scuotimento" capace di creare connessioni fra realtà diverse in un Paese come l'Italia dove nell'ambiente musicale "ci sono poco dialogo e molti nemici". Le critiche di Battistelli vanno però oltre, all'omologazione: "in Italia ci sono 1600 festival e il 98% fa le stesse cose e lo stesso vale per le fondazioni liriche". MiTo invece vuole essere diverso, quest'anno più del solito. La programmazione a Milano e Torino non è infatti speculare - tranne alcuni casi nelle due città non sono eseguiti gli stessi concerti - ma complementare con l'obiettivo di creare un certo "nomadismo" in modo che il pubblico di Milano vada a Torino e viceversa. Anche per questo MiTo ha un treno ufficiale: Frecciarossa,

Il festival - dedicato alla memoria di Anna Gastel, la presidente morta lo scorso gennaio - si aprirà a Torino con il concerto dell'orchestra del Regio diretta da Michele Spotti nella Nona di Beethoven in piazza San Carlo. Nella piazza - tristemente famosa per gli incidenti durante la finale di Champions del 2017 in cui ci furono oltre 1.500 feriti e due morti - si svolgerà un mini festival nel festival, con spettacoli anche nei due giorni successivi, prima con Ludovico Einaudi e poi con i 100 cellos insieme ai violoncellisti Giovanni Sollima e Enrico Melozzo. Insomma "abbiamo riconquistato piazza San Carlo" ha sintetizzato l'assessora torinese alla Cultura Rosanna Purchia.

Il primo concerto a Milano sarà invece l'8 alla Scala con la Filarmonica diretta da Riccardo Chailly. Cinque i filoni dei 38 concerti in programma: mitologie orchestrali (che coinvolge le istituzioni musicali delle due città dai Pomeriggi Musicali, alla Sinfonica di Milano, alla Filarmonica Trt), Ascoltare con gli occhi (musica al confine del teatro o della performance con ad esempio Messiaen o Heinrich Goebbels di cui l'orchestra sinfonica della Rai eseguirà in prima italiana a Milano e a Torino A House of Call. My Imaginary Notebook). E ancora Artistiche imprese affidate a Stefano Massini che ha composto per Milano un melologo dedicato alla storica impresa ambrosiana Campari e per Torino invece a Martini & Rossi.

Un percorso è dedicato Puccini la musica e il mondo (che coinvolge Toni Servillo ma anche 100 ragazzi di scuole primarie di Milano e Torino e allievi dei conservatori delle due città). E ci sarà spazio anche per 'Musica con i piedi', espressione 'rubata' a Carmelo Bene per una esperienza che unisce calcio e musica con due spettacoli su Milan e Toro affidati a Fabio Vacchi e Claudia Ferri perché la musica deve essere connessa alla realtà "al quotidiano". "Stiamo sperimentando un modo nuovo e un festival che fa pensare" ha sintetizzato Battistelli, che ha creato un progetto su due anni (il suo incarico è biennale). Un progetto che prevede anche connessioni con l'estero: che per Torino significa Lione (quest'anno è ospite l'orchestre de Lyon diretta da Daniele Rustioni) e per Milano Monaco di Baviera.

"MiTo è, ed è autorizzato ad essere, un rischio" ha sottolineato l'assessore milanese Tommaso Sacchi. Un rischio che vale la pena prendere. I due Comuni coprono per metà il budget di circa 3 milioni di euro, il resto viene dal Fus, dalla biglietteria (pur se gli spettacoli restano low cost, come da tradizione) e dai privati che lo sostengono a partire dal partner storico Intesa Sanpaolo perché "arte e cultura - ha spiegato Paola Musso, Senior Director Corporate Image e Eventi del gruppo bancario - sono fattori strategici di successo per la crescita e lo sviluppo dei territori". (ANSA).

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