SANREMO 2026 PUNTA SUI FIGLI DEI VIP: GIOVANI, FAMOSE E “FIGLIE DI”, LA SCELTA INEDITA DI CARLO CONTI

Tre giovani donne con legami familiari nel mondo dello spettacolo saranno protagoniste di un’iniziativa parallela al Festival, pensata per avvicinare il pubblico più giovane all’evento.

L’obiettivo di Carlo Conti

A meno di due anni dall’edizione 2026, iniziano a emergere dettagli sul lavoro di Carlo Conti, attualmente impegnato nella selezione dei brani destinati alla gara ufficiale. Oltre alla competizione principale, è in preparazione un contenuto parallelo che accompagnerà il Festival e che non sarà rivolto al pubblico televisivo tradizionale, ma a una fascia anagraficamente più giovane, già abituata a un modo diverso di fruire l’intrattenimento. La scelta di chi guiderà questo progetto punta proprio in quella direzione: tre ragazze cresciute in famiglie dove musica e spettacolo sono sempre stati parte della quotidianità.

Secondo le anticipazioni circolate negli ultimi giorni, l’idea è quella di proporre un racconto informale e rapido dell’esperienza sanremese, con retroscena, incontri con i cantanti, curiosità non mostrate sul palco principale e contenuti pensati per circolare velocemente. Una formula che intende intercettare gli under 30, senza replicare il tradizionale linguaggio televisivo del Festival.

Chi sono le tre prescelte

Il progetto dovrebbe essere affidato a tre figure femminili già note, non tanto per i propri percorsi professionali, quanto per i loro cognomi legati ad artisti molto popolari. La prima è Iolanda Renga, figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga, oggi attiva online con uno stile comunicativo spontaneo e vicino alla sua generazione. Accanto a lei ci sarà Anna Lou Castoldi, conosciuta dal pubblico televisivo per la partecipazione a “Ballando con le Stelle” e figlia di Asia Argento e Morgan. Il terzo nome è quello di Aurora Ramazzotti, figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, che negli ultimi anni ha già maturato esperienze come inviata e conduttrice.

Le tre ragazze non avranno un ruolo istituzionale legato al Festival, ma una funzione narrativa alternativa, centrata su linguaggi più diretti, tipici delle nuove generazioni. Nessuna di loro, ad eccezione di Aurora Ramazzotti, ha una vera carriera televisiva strutturata alle spalle, ma la scelta sembra essere stata fatta proprio in virtù della loro vicinanza anagrafica al pubblico che si vuole raggiungere.

Un tassello del progetto Sanremo 2026

La presenza delle tre giovani non modifica la struttura tradizionale del Festival, che resterà nelle mani di Carlo Conti, ma rappresenta una sperimentazione parallela destinata a crescere nei prossimi mesi. L’operazione rientra nel tentativo di non limitare l’evento alla sola platea televisiva, ma di estenderlo a una fascia di pubblico che difficilmente seguirebbe cinque serate in diretta. Per questo, il progetto non prevede una conduzione classica, ma una forma di racconto continuo che si svilupperà durante le prove, nelle pause, dietro le quinte, nei momenti non visibili dal palco principale.

Nelle prossime settimane potrebbero emergere altri dettagli: il tipo di linguaggio usato, la cadenza dei contenuti e la loro collocazione. Per ora resta confermato solo il cast femminile scelto da Conti, che ha puntato su tre volti noti al grande pubblico per motivi familiari, ma pronti a costruire una propria identità professionale indipendente

2025-11-04T05:08:21Z