Reduce dal successo stratosferico di Wicked e pronto a godersi il bis all'arrivo nei cinema della seconda parte del suo kolossal il 21 novembre, il regista Jon M. Chu ha deciso di ritagliarsi un altro pezzettino di gloria portando sul grande schermo la storia di un'artista raccontata decine di volte, ma mai per sua viva voce. Il biopic su Britney Spears, approvato dalla popstar e basato quasi interamente sulla sua biografia The Woman in Me uscita nel 2023, è stato annunciato ad agosto del 2024: il regista, sul red carpet dei Golden Globe 2025 a gennaio, aveva confermato che la popstar sarebbe stata fortemente coinvolta nel suo progetto, per poi aggiungere: «Non posso ancora rivelare troppo, ma posso dire che sono un grande fan di Britney, sin da quando ero giovane e lei era agli inizi. Quindi voglio renderle giustizia e raccontare bene la sua storia».
Da quelle dichiarazioni - sono ormai passati molti mesi - non si è più mosso nulla: concentrato sulla promozione della seconda parte di Wicked, anche gli interventi di Chu in merito al film su Britney si sono spente, lasciando in fan in attesa di notizie.
Se l'hype è alle stelle è perché Britney Spears è un personaggio molto amato della cultura pop globale, un eroina dai tratti tragici che ha vissuto gran parte della sua vita sotto la stringente tutela di suo padre che, per tredici anni, ha gestito in toto la sua vita, sia finanziaria che musicale e privata. Da quando Britney si è liberata dalla conservatorship nel 2021 ha cominciato a vivere con maggiore libertà la sua vita, scegliendo da sé i suoi compagni e il luogo in cui vivere: oggi ad esempio abita in Messico, ha scelto di ritirarsi dal mondo discografico per ritagliarsi uno spazio come autrice più che come performer, si è data alla gioielleria, ha detto di aver sposato se stessa e che è stata la cosa migliore che potesse fare e si esprime liberamente sul suo profilo Instagram.
Il regista Chu ha specificato in diverse occasioni, non solo ai Globes, che Britney sarà estremamente coinvolta nella stesura della sceneggiatura, anche se al momento il progetto finale, che dovrebbe vedere la luce non prima del 2027, è ancora in alto mare. Anzi, non se ne parla più da mesi, anche se la Universal Pictures ha comprato i diritti del memoir di Britney ormai da più di un anno.
A The Hollywood Reporter US, Chu aveva raccontato lo scorso novembre che il film, a partire dalla bella quanto intensa biografia di Spears, «parlerà di come trattiamo le persone, i giovani, le star che pensiamo di possedere, le donne e le madri». Britney è, di fatto, tutto questo: una teen star diventata famosa troppo presto e troppo velocemente; una madre cui, nel pieno di un periodo di forte malessere psicologico, sono stati strappati i due figli piccoli; una donna che mai ha potuto esprimere il suo potenziale e che, anzi, si è dovuta persino sforzare di mantenere il suo aspetto provocatoriamente bambino (voce infantile inclusa) pur di tenere fede agli impegni e all'immagine discografica impostata da altri per lei.
Non è ancora dato sapere chi la interpreterà - si parla insistentemente di Sabrina Carpenter o di Dove Cameron, attrici e cantanti che potrebbero avvicinarsi, come vocalità e fisicità, all'originale - ma al momento i fan di Britney desideravano solo conoscere gli intenti di J.M. Chu rispetto al racconto della sua tormentata vita: ora che hanno visto di cosa è capace con Wicked e lo hanno ascoltato parlare della loro beniamina come di un idolo, sono certi che questo biopic sarà una grandiosa celebrazione della sua carriera.
2025-10-08T05:04:01Z