JUSTIN TIMBERLAKE TORNA DOPO 18 ANNI: IMPECCABILE, MOLTE NOSTRE ASPIRANTI POPSTAR DOVREBBERO ANDARE A LEZIONE DA LUI

Justin Timberlake mancava dall’Italia da esattamente 18 anni, più precisamente dal 1 giugno 2007, data che segnò il suo primo e finora ultimo concerto al Forum di Assago. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: il ragazzo dalla faccia pulita, dal falsetto cristallino e dalle movenze perfette si è trasformato in una delle superstar più ammirate e chiacchierate del nuovo millennio. Per i suoi trascorsi nello showbusiness (attore bambino nel Mickey Mouse Club e poi membro della boy-band NSYNC); per le sue relazioni (fidanzato storico di Britney Spears, a lungo legato a Cameron Diaz e oggi marito di Jessica Biel, da cui ha avuto due figli e che lo attende nel backstage); per i suoi exploit cinematografici (tra i film in cui ha recitato, «The Social Network», «In Time», «Amici di Letto», «Reptile» e molti altri). E naturalmente per la musica: 117 milioni di dischi venduti nel mondo, con una carriera che spazia dal pop all’hip hop e dall’R&B al country, tutti generi che ha imparato ad amare durante la sua infanzia a Memphis, una delle città più ricche e variegate d’America a livello di sound.

Per tutti questi motivi, il concerto di Justin Timberlake – che ieri sera apriva la rassegna degli I-Days, uno dei principali appuntamenti live dell’estate milanese, in programma fino a fine agosto con Dua Lipa, Duran Duran, Linkin Park, Olivia Rodrigo e Post Malone – era particolarmente atteso dai suoi fan. Che hanno risposto all’appello in massa: oltre 30.000 persone hanno invaso l’Ippodromo Snai San Siro. Un pubblico tendenzialmente adulto, come d’altronde anche Timberlake, che ha ormai 44 anni. Ma proprio come il suo idolo sul palco, una platea scatenata, che non ha paura di sfoggiare le sue migliori mosse sull’erba del prato come se si trattasse di una gigantesca pista da ballo. Si presenta in scena indossando occhiali da sole e un pesante completo gessato corredato da bandana – nonostante il caldo; a volte viene il dubbio che gli stylist vogliano male ai loro assistiti. Barba brizzolata a parte, l’aspetto è quello di un eterno teenager, e anche l’agilità nel lanciarsi nei suoi tipici passi alla Michael Jackson. È accompagnato da ben 18 persone: un ensemble delle grandi occasioni, ribattezzato JT and the Tennessee Kids, la cui prima linea è costituita da quattro coristi e quattro ottoni, come si fa nel sud degli Stati Uniti. «Grazie a tutti voi per avere aiutato un ragazzino qualunque di una piccola città del Tennessee a realizzare il suo sogno» ripeterà non a caso più volte, elargendo cordialmente sorrisi, complimenti e perfino auguri di buon compleanno agli spettatori.

La scaletta è costituita da sole hit, che veleggiano tra passato e presente senza soluzione di continuità: «Mirrors», «Rock Your Body», «My Love», «What Goes Around… Comes Around», la celeberrima «Cry Me a River» e molte altre ancora. Senza dimenticare le sue collaborazioni più famose, come quella con i N.E.R.D. di Pharrell Williams («Like I Love You»), con Jay-Z («Holy Grail») e con il franchise cinematografico dei Trolls («Can’t Stop the Feeling»). Non mancano momenti più intimi, con la parentesi acustica di «Selfish», e altri in cui l’ippodromo si trasforma in un’enorme discoteca, come la lunghissima cavalcata di «Let the Groove Get In» e «SexyBack», accompagnati da visual lisergici con il gigantesco faccione di Justin riprodotto in 3D. La serata si conclude con il bis di «Until the End of Time». Nonostante il trascorrere del tempo, quello di ieri sera è stato un Timberlake impeccabile dalla prima all’ultima nota e dal primo all’ultimo passo di danza. Una performance dalla naturalezza encomiabile, forgiata da anni di gavetta e studio maniacale. Le nostre aspiranti popstar dovrebbero prendere ripetizioni da lui.

2025-06-03T07:04:18Z