RED CANZIAN: LA MALATTIA E I RISCHI DI MORTE, L'INGRESSO NEI POOH E IL FIUTO PER I MANESKIN. OGGI A DOMENICA IN

Red Canzian oggi, domenica 9 febbraio, è ospite di Domenica In. Torna in tv da Mara Venier per annunciare l'evento "Casanova Opera Pop" che si svolgerà a Venezia, in piazza San Marco il prossimo 5 luglio. 

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È reduce da una trionfale tournée in Cina con il musical 'Casanova'. Domenica in va in onda dalle 14 su Rai1.

 

Red Canzian, chi è

Red Canzian, pseudonimo di Bruno Canzian è un compositore, cantante, polistrumentista e produttore discografico italiano. Conosciuto principalmente per essere stato bassista e voce dei Pooh dal 1973 al 2016 nonché autore insieme a Valerio Negrini e Stefano D'Orazio di una parte delle canzoni del gruppo, nel corso della sua carriera ha pubblicato anche tre dischi da solista: Io e Red (1986), L'istinto e le stelle (2014) e Testimone del tempo (2018). 

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Red Canzian, età e famiglia

Red Canzian nasce il 30 novembre 1951 (ha 72 anni) a Quinto di Treviso da Giovanni e Caterina Schiavinato, in una villa nobiliare in cui la sua famiglia, economicamente non agiata, viveva insieme ad altre. Trascorre l'infanzia a Quinto e l'adolescenza a Treviso. Nel cuore del periodo beat ha iniziato ad avvicinarsi alla chitarra, partecipando anche ad alcuni contest musicali in Veneto.

Dopo averlo sentito cantare, alcuni amici lo ha convinto a entrare nella band dei Prototipi. La formazione ha cambiato poi nome, per volere del produttore Pino Massara, diventando Capsicum Red. Nel 1971 la partecipazione a Festivalbar, dove ha incontrato i Pooh.

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L'incontro con i Pooh

Successivamente, a causa del servizio di leva, alcuni componenti del gruppo sono costretti a lasciare e il gruppo dei Capsicum Red si scioglie. Red milita per un breve periodo negli Osage Tribe, dopodiché partecipa al provino per entrare a far parte dei PoohIl 15 febbraio 1973 viene convocato dalla band, che stanno cercando un bassista per sostituire Riccardo Fogli e hanno già visionato più di trecento musicisti. Il provino avviene nella lavanderia di un albergo di Roncobilaccio in cui c'era una parete con tantissimi rotoli di carta igienica e proprio per questo di buona acustica. Red si presenta senza basso, tuttavia c'è un Fender bianco lasciato da Fogli: pur non avendo mai suonato il basso, Red dimostra di possedere talento, e da quel giorno entra a far parte dei Pooh. Tre settimane più tardi avviene il cambio con Riccardo e, dopo un po' di prove a Roncobilaccio e un paio di concerti al Sud, debutta con una tournée negli Stati Uniti, coi pezzi in scaletta imparati a furia di sentire le cassette del gruppo. Al ritorno dagli USA, viene ufficialmente ammesso nel gruppo.

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Mogli e figli

Red Canzian ha avuto relazioni con alcune delle più grandi artiste italiane: Marcella Bella, Patty Pravo, Loredana Bertè, Mia Martini e Serena Grandi. Il primo matrimonio è arrivato nel 1986, con Delia Gualtiero, sua compagna dal 1980, da cui si è poi separato nel 1992. I due hanno avuto una figlia, Chiara, che ha intrapreso la carriera musicale come cantante. Con la figlia Chiara e il figliastro Philipp incide nel 1998 il singolo Il calcio del sorriso, inno della squadra di calcio del Treviso. Il 9 luglio 2000 ha sposato Beatrice ‘Bea’ Niederwieser, che ha un figlio, Philipp Mersa (nato nel 1982). Il figliastro di Red ha debuttato come batterista, e ha un nome d’arte: Phil Mer. Tutta la famiglia lavora insieme: Chiara come cantante, insieme a Red; Phil come batterista; e Beatrice che si occupa della regia dei suoi concerti. Red Canzian vive insieme alla sua splendida famiglia in una meravigliosa villa sulle sponde del Sile, a Sant’Elena di Silea (in provincia di Treviso), luogo in cui è nato e cresciuto.

 

Curiosità

Nel 1992, complice un libro sui bonsai comperato in autogrill, diventa un appassionato di questo settore e decide di pubblicare un manuale sulla coltivazione dei bonsai. Nel 1997 invece raccoglie le sue esperienze personali e le sue conoscenze sui fiori spontanei in un altro libro. Dopo essere stato vegetariano per 13 anni, dal 2009 è diventato vegano per motivi etici.

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La malattia

Nel 2015 Red è stato operato d’urgenza, lo ha raccontato lui stesso: «Ho avuto una dissecazione aortica. Praticamente mi è scoppiata la aorta. Ogni ora perdi il 20% delle possibilità di vivere. Cerano tre possibilità su cento di salvarsi. È stato un miracolo. Sono quelle cose che succedono perché c’è un percorso tracciato. Doveva andare così». Aveva raccontato all'Avvenire: «Il 25 febbraio del 2015 a Roma mi alzai per andare in tv ma sentii dentro un botto e poi un dolore mostruoso che è quello della morte, non puoi concepire un dolore così. Mi era scoppiata l’aorta: il 40% muore prima di arrivare in ospedale, il 57% muore comunque entro due giorni, io faccio parte della minima percentuale rimasta». Fu salvato per questione di attimi: «Il mio assistente, che era pure medico, mi caricò su un taxi senza attendere l’ambulanza, a 300 metri da noi c’era un piccolo ospedale. Ero rintronato ma sentii i medici, 'ahò, non è che ce more pure questo come Pino Daniele?'. Ero così grave che mi impacchettarono e via verso l’European Hospital. Sulla porta i barellieri incontrarono il mio salvatore che correva a prendere l’aereo per la Lituania dove stava adottando due figli, c’è un pù da salvare!, gli gridarono. Così il professor Ruggero De Paulis è tornato dentro e con una protesi brevettata da lui mi ha salvato la vita». Non si è però fermato: «Qualche settimana dopo avrei avuto un concerto cui tenevo tantissimo a Bolzano, la città di Bea. Ho cominciato a salire le scale tutto il giorno e ad esercitarmi con la logopedista, ma la voce era sparita completamente perché ero stato a lungo intubato, ero disperato. Una notte credendo di bisbigliare ho fatto tremare la stanza: la voce era tornata. Il 18 aprile ero sul palco a Bolzano con ancora un po’ di spinotti attaccati, i medici tutti in prima fila con facce da funerale. Alla fine sono venuti in camerino e sotto i cappotti avevano siringhe, aghi, ossigeno, abbiamo riso tanto».

 

I rischi di morte

Sempre all'Avvenire ha raccontato un episodio risalente al 2018: «La Tac di controllo all’aorta evidenziò una macchia nel polmone: tumore maligno. Il 12 aprile a Milano il professor Ugo Pastorino mi tolse un bel pezzo di polmone, ma un mese dopo doveva partire la mia tournée, ho fatto le prove con i drenaggi attaccati. La mattina dopo il concerto all’Arcimboldi ha voluto farmi una radiografia. "I polmoni non ricrescono, quante volte hai respirato, che li hai talmente allargati da riempire il vuoto?". Il fatto è che cantare ti costringe a una super respirazione». Infine si arriva al 2022: «Da tre anni lavoravo al musical Casanova e il 4 gennaio 2022 sarebbero cominciate le prove. Ma quella mattina sono caduto a terra come morto: infezione da stafilococco aureo, entrato da una scheggia mentre piallavo un legno e annidato proprio nell’aorta. Ho sempre pensato che un affarino microscopico come un batterio non poteva stroncare me, con l’illusione di immortalità che solo i pazzi hanno, perché poi non va sempre così».

 

I Maneskin

Red Canzian ha fiuto per i talenti. Si è accorto dei Maneskin molto prima di X Factor: «Io li ho conosciuti quando suonavano per strada a piazza del Popolo a Roma, gli ho anche allungato dieci euro, erano talmente bravi che non potevi non notarli». Poi l'esplosione della band: «Ora la mise è estrema ma in fondo giocano, gli è stato richiesto “qualcos’altro” perché sono passati dalla strada ad aprire il concerto dei Rolling Stones, un salto talmente grande che ci devi stare, ma hanno una bella personalità e non si faranno fregare». Fa loro i complimenti per il carattere: «Il mondo è cambiato dai nostri tempi, però so per certo da amici comuni che i Måneskin sono bravi ragazzi, non si drogano, più di una volta finito il concerto hanno preso un aereo privato per andare a casa dai genitori anche solo un giorno»

2025-02-09T11:42:07Z