Australia: Go-Jo – Milkshake Man 4,5
La messinscena c’è: l’estetica da televendita, lui che entra nel megafrullatore e ne esce con una tutina azzurrina glitterata. La canzone è una sequenza di doppi sensi da film con Alvaro Vitali.
Montenegro: Nina Žižić – Dobrodošli 5
L’abito sembra una calla, eleganza vocale, la canzone vorrebbe essere un classico aggiornato ma è solo vecchia.
Irlanda: EMMY – Laika Party 4
L’Irlanda ha regalato così tanto alla musica che l’unica spiegazione per questa sigla da cartone animato è che l’accesso a ESC sia fatto con un concorso al supermercato.
Lituania: Tautumeitas – Bur Man Laimi 5
Sei fatine nelle tute gold, baby non le voterò… Il pezzo è catchy ma le continue armonizzazioni vocali alla fine stancano e non fanno uscire le singole personalità.
Armenia: PARG – SURVIVOR 5
L’autore per l’autore… Non è solo un vizio della musica italiana, imploso a Sanremo, quello di affidarsi (e farsi affossare) dalle solite firme. Tanto se hanno una hit la danno a quelli forti… Il rock da Imagine Dragons di Parg viene da chi ha scritto per Nemo, vincitore nel 2024, e per il doppio successo della svedese Loreen, ma si perde in un eccesso di retorica da colonna sonora della scena di battaglia di un film.
Austria: JJ – Wasted Love 4
Origini filippine, nato a Vienna e cresciuto a Dubai per poi tornare a 16 anni un Austria, Johannes Pietsch ha l’impostazione da sopranista con quel falsetto che spinge verso i registri femminili. Opera pop, un testo banale sull’amore come un oceano con tanto di zattera sul palco, è creata per esaltare il virtuosismo vocale ma annega nell’epica con in più la zavorra di un finale techno incomprensibile.
Regno Unito: Remember Monday – What The Hell Just Happened? 5
L’hangover del mattino quando non hai memoria degli eccessi del party della notte prima (vedi il lampadario rotto in scena). Le reference sono Tik Tok e il mondo dei musical, sia per gli abiti da principessine Disney (o da cattivo gusto inglese…) di Lauren Byrne, Holly-Anne Hull e Charlotte Steele che per le armonizzazioni vocali. Dal Regno Unito ci si aspetta di meglio.
Grecia: Klavdia – Asteromáta 5
Un altro tentativo di portare la tradizione musicale nel presente. Un tentativo… Si salva l’interpretazione.
Lituania: Katarsis – Tavo Akys 5
Non basta essere fuori contesto per farsi notare – e loro fanno un rock dark, fra emo e grunge, che qui non ha diritto di cittadinanza – ma i quattro hanno la presenza scenica di una band che non passa le selezioni per suonare alla festa del liceo.
Malta: Miriana Conte – SERVING 7,5
Se l’Eurovision Song Contest è la terra dell’eccesso date a Miriana la corona di regina. Estetica eccessiva, coloratissima e ipersessualizzata, un suono urban che ha in testa Gasolina. E lei è talmente presa bene che le basta un pallone gonfiabile per fare la diva.
Georgia: Mariam Shengelia – Freedom 6
Presenza sul palco, basterebbe lo sguardo, una voce gestita con classe. Quello che la frena è una canzone tirata fuori dal baule che sta in soffitta.
Francia: Louane – maman 6
Punta alla lacrima con la sua storia: ha perso la mamma da ragazzina e ora mamma è lei. Lei non si fa prendere dall’emozione e canta bene, ma è il brano che non emoziona…
Danimarca: Sissal – Hallucination 5
Una canzone così non ti cambia la vita, né in meglio né in peggio. Porta via solo del tempo per fare altro.
Repubblica Ceca: ADONXS – Kiss Kiss Goodbye 5,5
Bianco e nero, ma non riesco a portare conbtrasti ed energia sul palco.
Lussemburgo: Laura Thorn – La Poupée Monte Le Son 6
La casetta delle bambole, lei bambolina, tutto così carino…
Israele: Yuval Raphael – New Day Will Rise 5
Lei è sopravvissuta, fingendosi morta per ore, al massacro di Hamas del 7 ottobre. Si fa trasportare dalla canzone, ma il problema è che la canzone non va da nessuna parte.
Germania: Abor & Tynna – Baller 6,5
Un pezzo bello tamarro, coi bassi che spingono e un “la la la” che ti tira dentro. La performance è debole, peccato.
Serbia: Princ – Mila 5,5
Ballad con trasporto da neo melodico, al posto del napoletano si canta in serbo.
Finlandia: Erika Vikman – ICH KOMME 3
La risposta femminile ai doppi sensi dell’australiano Go-Jo. “Io vengo”, il microfono gigante… banalità che annoierebbero anche nei pochi secondi di un video su TikTok.
2025-05-15T22:17:55Z