GIOVANI E SOCIAL MEDIA: BENEFICI, RISCHI E CONSIGLI DEGLI ESPERTI PER UN USO SANO

I social media fanno ormai parte della nostra vita: non solo i giovani, ma anche i meno giovani li hanno integrati nella loro routine quotidiana. Lo dimostrano i dati: circa il 73% degli italiani utilizza quotidianamente i social maggiori e passa circa un’ora e 48 minuti al giorno a scorrere tra i post di Facebook, i reel di Instagram e i video di TikTok.

Tuttavia, questo massivo utilizzo può avere innegabili ripercussioni sulla salute mentale, soprattutto quella dei più giovani. Per tali ragioni, è diventato prioritario promuovere un uso sano di piattaforme che di per sé non sono rischiose ma che, con un uso sbagliato, possono rendere i social pericolosi per il benessere psicologico: alcuni enti internazionali hanno fornito consigli specifici per un sano rapporto tra i giovani e l’uso della tecnologia.

Ma procediamo per ordine e, prima ancora di analizzare gli strumenti che promuovono un sano uso di Internet e delle piattaforme social, scopriamo quali sono le insidie alle quali prestare estrema attenzione.

Il rapporto tra i giovani e i social media

A differenza degli adulti, che hanno vissuto epoche in cui le piattaforme social e i cellulari di ultima generazione non esistevano, le nuove generazioni hanno avuto accesso a questi strumenti fin dalla nascita. È ovvio quindi che questi strumenti abbiano sicuramente un impatto sulla vita dei giovani e degli adolescenti odierni.

Ad oggi, purtroppo, non esistono moltissimi studi che abbiano indagato adeguatamente il rapporto tra giovani e social media. Tuttavia, nel 2023 il Surgeon General statunitense, che si occupa di salute pubblica, ha pubblicato una nota sull’influenza dei social sulla salute mentale dei ragazzi.

Mancano però, come dicevamo, degli studi che mettano in luce un vero e proprio impatto negativo sul benessere psicologico degli utilizzatori più giovani. Anzi, alcune indagini hanno evidenziato che i giovani tendono spesso a sottolineare solo gli aspetti positivi dei social: entrare in contatto con gli altri, sentirsi accettati, esprimersi al meglio, restare aggiornati costantemente sugli altri e sul mondo.

I problemi di confronto sociale e dipendenza dai social media

Nonostante manchino studi accreditati che servano a mostrare le eventuali problematiche nel rapporto tra giovani e social media, alcune evidenze sono indubbie. Per esempio, uno studio su 6.595 soggetti tra i 12 e i 15 anni ha evidenziato come i giovani che passano tre o più ore sui social possono sviluppare depressione, ansia o altri disturbi mentali.

Ci sono poi due problemi che non vanno assolutamente sottovalutati, quello del confronto sociale e quello della dipendenza da social.

Per quanto riguarda il primo problema, chi usa i social sviluppa la spontanea tendenza a confrontarsi con ciò che viene mostrato sulle piattaforme. E, spesso, ciò che viene messo in mostra su post e reel è irreale: ne consegue che i giovani si trovano spesso a confrontarsi con modelli irrealistici e, di conseguenza, irraggiungibili.

Inoltre, la paura di perdersi aggiornamenti e notizie importanti può condurre a scrollare compulsivamente il feed in cerca di informazioni. È così che nasce la dipendenza da social.

I consigli dell’APA per preservare la salute mentale dei giovani

Nonostante questi aspetti a dir poco problematici, comunque, è possibile promuovere una relazione giovani – social media sana, orientata a prendere solo quel che c’è di positivo nell’uso della tecnologia e di Internet. Per aiutare gli adulti, l’American Psychological Association (APA) ha elaborato dei consigli da seguire.

Innanzitutto, i social devono essere utilizzati per quello che sono: uno strumento per entrare in relazione con gli altri. L’APA consiglia il monitoraggio delle attività se i giovani utilizzatori hanno meno di 14 anni prima di concedere piena autonomia. In questo senso, esistono delle autorizzazioni specifiche sulle piattaforme, che variano in base all’età. Ove possibile, poi, è bene evitare ai più giovani l’accesso ai contenuti social violenti o non adatti agli adolescenti. Il controllo passa anche per i limiti: bisogna impedire che l’uso dei social media comprometta le attività quotidiane, o che diventi fonte di costante confronto con gli altri.

di Laura Caracciolo, Social media manager, AU di Emera

2025-06-27T11:07:57Z